I PESCATORI DI BALENE
qualche stabilimento della compagnia della Baia di Hudson. Orsù, all'opera, Koninson, non perdiamo tempo o il freddo ben presto ci ucciderà. - Cosa si deve
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squagliamento, cosa questa assai difficile ad avverarsi in quell'alta latitudine e in una stagione così avanzata. Tutta la polvere della Santa Barbara
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salvamento, signor Hostrup. - Ne sono certo. - Ed ora cosa facciamo? - Usciremo di qui e prenderemo la via del sud. Vedo che la pianura è
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dove esce quell'animalaccio? - si chiese il tenente che involontariamente retrocesse. - Non ho mai veduto una cosa simile. - Che sia un orso di nuovo
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aspettarci qualche bricconata da quei messeri, mio caro fiociniere. Speriamo che tutto il male sia questo. - Forse che avete timore di qualche cosa di peggio
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tenente. - Perchè, signor Hostrup? Se ci scappano? - Non ci scapperanno, fiociniere. Hanno ben altro da fare ora. - E cosa mai? - Se non m'inganno
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, quantunque la temperatura fosse, cosa insolita, ancora mite, presentivano l'avvicinarsi dell'inverno e d'un inverno rigidissimo Già il sole non lanciava più
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noi siamo forti nuotatori. - E cosa faremo intanto? - Raggiungeremo quelle alture e là aspetteremo che la tempesta sia cessata. - E poi? - Poi
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stiracchiamenti dello stomaco, furono costretti a narrare le loro avventure. - Ed ora, che cosa si fa? - chiese il tenente al capitano Weimar
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! Che lo si perda? - Non lo credo. Camminerà molto, è cosa certa, forse fino allo stretto di Behring, ma poi si fermerà e morrà. - Ma lo ritroveremo
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mia tenda e cercheremo di accomodare ogni cosa. - È troppo tardi! - disse il fiociniere. - Si tratta ora di far parlare i fucili. E non s'ingannava
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facilmente di quella dei laghi e dei fiumi? - Sì, perchè prima deve separarsi dai sali. Oh!, cosa vedo! - Cosa mai? - chiese Koninson, curvandosi
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rottura dell'albero, tagliato in due dall'urto di un grosso ghiaccio. La prima cosa che fecero fu di tentare di guadagnar la riva; ma, almeno per il
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così rapidamente che in breve sparve verso est. - Forse quell'uomo poteva direi qualche cosa - disse Koninson al tenente che guardava distrattamente le
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non è prudente, perchè essa quando è ferita perde completamente la testa e si getta contro qualunque cosa. Il capitano Weimar ben si ricordava del
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"iceberg" che ostruiva il canale, gli mozzò la parola. - Cosa sta per succedere? - chiese Koninson, che involontariamente fece due passi indietro
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dell'americano? Povero il mio "Danebrog"! - Ma forse la cosa non è grave, capitano. - Ma chi turerà la falla? Qui siamo come in mezzo ad un deserto
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cosa faremo noi? - Guadagneremo la scogliera che ci è vicina. - E là moriremo probabilmente di freddo e di fame. - Dietro la scogliera vi sarà la
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cani da attaccare alla slitta? - No, ma qualche cosa di meglio e di più rapido. Il fiociniere lo guardò con stupore, chiedendosi se il freddo e i
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con rapidità vertiginosa. - Che abbia differente sapore della bianca? - Non credo; del resto puoi ... - Zitto, signor tenente! - Cosa c'è ancora
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, cosa faremo? - S'incaricherà quel comandante di farci condurre negli stabilimenti dell'est. Nella buona stagione le comunicazioni sono frequenti tra
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una viva ansietà e più di uno era impallidito. - Cosa succede? - chiese il tenente che nulla aveva avvertito. - La nave si è mossa! - disse il
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sia stato commesso un delitto? - Chi può dirlo? - Povero Behring! E cosa successe dei suoi compagni? - Rimasero colà tutto l'inverno, poi fabbricarono
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denti qualche cosa, poichè mi sento una fame diabolica. Staccarono la vela dalla slitta, rizzarono una specie di tenda sostenuta dall'albero e dal
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saranno peggiori. - E l'orso? Tò, me lo ero scordato. - Quando verrà il capo sapremo qualche cosa. Ah! Eccolo che ritorna! Infatti il Tanana si
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